mercoledì 21 aprile 2010

LA' DOVE C'ERA L'ERBA ...

“Là dove c'era l'erba/ ora c'è/ una città...” sono parole di un testo famoso cantato una cinquantina di anni fa dall'eclettico Adriano Celentano.
Nel cambio di secolo, col passaggio dal Novecento al Duemila, si è invece registrata una cifra in crescita esponenziale di denunce, interventi critici, rievocazioni nostalgiche, memorie personali, dichiarazioni pubbliche e richiami all'ordine sullo sgretolarsi del patrimonio ambientale per far posto ai colossi costruiti con cemento e mattoni.
Tra i cavalieri che si prodigano a lottare contro i mulini a vento o contro i paladini schierati in difesa di potenti imperatori, ci sono anch'io, intenzionata a porre l'accento su una trasformazione del territorio locale. Osservo infatti, come Celentano, che: “là dove c'era l'erba, ora c'è un supermercato”, riferendomi nello specifico all'apertura del centro commerciale Coop, situato nella zona periferica di Pontedera che si avvicina a Ponsacco.
Sono trascorsi cinque mesi da quando è stato inaugurato il supermarket con una galleria di negozi, che si fatica a ricordare o a sapere che prima c'erano soltanto campi di terra. Le luminose insegne colorate innalzate fino al cielo, le vetrine con l'esposizione di svariati prodotti ed allettanti offerte, come il via-vai della gente per comprare ed i parcheggi riempiti dalle automobili station-wagon, sono la risposta all'imperante e diabolica legge di mercato.
Conviene certamente di più per l'economia di un paese far circolare i soldi attraverso la moltiplicazione di catene che reggono le domande e le offerte di beni, piuttosto che lasciar crescere spontaneamente dell'erba in un campo. In fin dei conti, un'ampia distesa di verde può rallegrare soltanto i cuori di pochi e semplici bambini, che si accontentano ancora di correre liberi e di saltare i fossi, mentre un'area commerciale rende felici le tasche di milioni e milioni di adulti, sia quando si alleggeriscono per la soddisfazione di spendere, sia quando si riempiono per il piacere di guadagnare.
Ma chi pensa a custodire il leggiadro ricordo di fanciulli cresciuti?
Chi impedisce nel concreto l'ampliarsi a dismisura della città, in favore della campagna?
Perchè il progresso, anziché essere sinonimo di sviluppo urbano e industriale, non viene concepito come riscoperta e valorizzazione di ambienti naturali?
Se continuiamo a lasciare nel dimenticatoio il valore mondiale delle risorse geografiche, scompariranno anche le tracce di vita umana.
Se non ci auguriamo che il globo terrestre venga inghiottito da una catastrofe micidiale, impegnamoci a rendere il presente uno specchio vicino ai comportamenti sociali del passato.

giovedì 8 aprile 2010

PARIGI

Antica Lutetia romana,
odierna Paris francese.

Memoria di tasselli medievali,
proiezione avanguardistica verso tempi futuri.

Esposizione Universale dalla Belle Epoque,
ricerca continua di artistiche tecniche espressive.

Erede di stirpi reali,
capolinea di viaggiatori da ogni parte del mondo.

Capitale cullata dalla Senna,
tessuto ricamato da palazzi, monumenti, simboli e viali.

Preziosa dimora di nobili, re ed imperatori,
vasta piazza affollata dal popolo.

Scrigno di inestimabili bellezze,
finestra (Grande Arche) aperta sul mondo.

Ferro grigio d'elegante fascino senile,
luce dorata di sfavillante estasi fulminea.

Spettatrice di romantiche storie d'amore,
protagonista in un teatro con scenari d'arte.

Museo di tanti musei,
fotografia in bianco e nero.

Repubblica combattuta e tenacemente conquistata,
stendardo issato d'identità e d'esaltazione nazionale.

Libertà di trasparenti giochi d'acqua,
onore e gloria di decori modellati.

Uguaglianza di diritti e di doveri,
crogiolo di variopinte etnie.

Fratellanza nella condivisione di spazi pubblici,
manifesto di parole tradotte in tutte le lingue.

Sorriso di benvenuto,
lacrima alla partenza.

mercoledì 7 aprile 2010

C'E' CHI FA E C'E' CHI FA FINTA DI FARE

C'è chi lavora per passione
e c'è chi lavora per guadagnare,
c'è chi gioca per divertimento
e c'è chi gioca per diventare un campione,
c'è chi lotta per sopravvivere
e c'è chi lotta per aggredire,
c'è chi discute per confrontarsi
e c'è chi discute per aver sempre ragione,
c'è chi segue le proprie idee
e c'è chi segue le idee degli altri,
c'è chi viaggia per scoprire
e c'è chi viaggia per sporcare,
c'è chi cerca la bellezza
e c'è chi cerca la bruttezza,
c'è chi parla con giudizio
e c'è chi parla per dar aria alla bocca,
c'è chi costruisce in tanti anni
e c'è chi distrugge in pochi minuti,
c'è chi studia per capire
e c'è chi studia per dovere,
c'è chi sorride per contentezza
e c'è chi sorride per la fotografia,
c'è chi si impegna per migliorare
e c'è chi si impegna per peggiorare.