venerdì 23 dicembre 2011

TITOLI PER TEMI DI ITALIANO

1. Dopo aver imparato a memoria la poesia di Neruda "Accadde in quell'età" e dopo aver visto il film "Il postino", potresti identificarti col poeta cileno oppure con Mario il postino, protagonista del film? Descrivi le caratteristiche di uno dei due personaggi e gli aspetti che ha in comune con te. Scriveresti anche tu una poesia autobiografica simile a quella di Neruda?
2. Che idea hai sviluppato sulla poesia? Pensi che sia un genere letterario affascinante? Perché? Ritieni che la poesia possa essere un mezzo di espressione più personale di un romanzo? Scrivi un testo in cui evidenzi la tua visione su forma e contenuto della poesia, specificando quale poesia studiata preferisci.
3. La poesia epica, nonostante risalga a diversi secoli a. C., viene ancora oggi studiata a scuola. Individui uno o più motivi della sua importanza? Immagina di essere Omero e di narrare le imprese di due eroi moderni che si contendono il tesoro di una città del futuro, sostenuti dai loro rispettivi eserciti e da creature fantastiche.

TITOLI PER TEMI DI ITALIANO

1. Scrivi un racconto realistico in cui il protagonista è un tuo coetaneo che, per realizzare i propri desideri, lotta contro i metodi diseducativi e l'assurdità della guerra, a favore della libertà e dell'ironia nella vita quotidiana.
2. Inventa una storia fantastica ambientata in un mondo segreto sotto alla terra, dove una famiglia di gnomi si prepara all'arrivo del Freddo in un modo sorprendente.
3. Analizza il tema della legalità, esprimendo le tue opinioni, citando degli esempi concreti sull'argomento ed individuandone l'importanza, per noi e per gli altri, nella società attuale.

lunedì 12 dicembre 2011

TITOLO PER TEMA D'ITALIANO

Presenta una lezione di quest'anno scolastico che ti ha particolarmente coinvolto. Quale argomento trattava? Riassumine il contenuto studiato. Perché ti ha interessato così tanto? Secondo quali metodologie (lezione frontale, ricerca a gruppi, progetto, schemi alla lavagna o schede di analisi) e con quali strumenti (libro, fotocopie, esercizi, video) è stata affrontata nella tua classe? Quale insegnamento ne hai ricevuto?

mercoledì 30 novembre 2011

TITOLI PER TEMI DI ITALIANO

1. Scrivi un tema sull'emigrazione, illustrando l'excursus storico, le cause ed i tipi di flussi migratori, soffermandoti in particolare a descrivere le partenze in massa degli Italiani alla fine dell'Ottocento.
2. Argomenta un racconto di carattere personale, rispondendo in modo strettamente soggettivo alle seguenti domande: chi sono? Da dove vengo? Dove vado?
3. Sulla base dei testi teatrali studiati e delle ricerche svolte a gruppi, elabora i tuoi pensieri sul teatro. Che tipo di genere potresti definirlo? Come puoi interpretare la frase di Carlo Goldoni sul mondo e sul teatro che sono stati i due libri sui quali egli ha più meditato? Preferiresti essere uno spettatore o un attore di una rappresentazione teatrale? Perché? Quali emozioni si provano a recitare? Quale testo teatrale studiato ti ha affascinato maggiormente e perché?

sabato 30 luglio 2011

LA BREZZA MARINA

Eccoti!
Effervescenti spruzzi schiumosi
mi esaltano nella calura estiva.
Sinfonia del mare
richiami con l'incanto del tuo eco
i naviganti sperduti nell'oblio
come melodiose sirene nostalgiche d'Ulisse.
Su lieti lidi mi culli
ed io, alla deriva,
l'agitata vela dei miei pensieri depongo.
Eccoti!
Cavalcanti onde energiche,
in sincronia col volo dei gabbiani,
si rincorrono negli scherzosi giochi d'acqua
come vivaci bimbi tra castelli di sabbia.
Oh brezza marina,
che sbatti sonnolenti remi secchi
lentamente ancorati da vecchi marinai,
prodigami ancora
ed ancora
i tuoi soffici soffi di vento,
lucide perle di Zefiro
eterni aedi con note di sale!

martedì 28 giugno 2011

Il sogno di Kate

Erano già trascorsi alcuni minuti dall'arrivo del taxi. Mentre frugava nel cassetto per trovare le chiavi di casa, un pensiero improvviso attraversò la sua mente. Impetuoso, le balenò il ricordo di un lontano colpo di fulmine, quando scorse tra i fogli nel cassetto una fotografia ingrandita di lei adolescente: sorriso radioso, al centro di una folta chioma dorata, ravvivata dal rosso della sua maglietta preferita. Si sentì invasa da una magnetica energia vitale, una ventata d'aria fresca, un anticipo di primavera! Le si visualizzarono davanti agli occhi cerulei i suoi ventinove anni di vita, trascorsi freneticamente, senza sosta, a rincorrere treni, speranze, personaggi da intervistare e amori... Il condensato delle sue esperienze di viaggio si concretizzò in un quadretto dai colori ormai sbiaditi, circondato da una cornice di minuti intensi.
Kate si ravvedeva ora, risvegliata dal suono ripetuto del taxi, di quanto il ritmo veloce della sua vita non le avesse lasciato mai il tempo per riflettere, per capire bene quel che stava facendo, per rendersi conto di ciò che veramente desiderava. Decise di dar voce a se stessa, di ascoltare la propria coscienza, così abbandonò l'idea di partire per raggiungere la sua metà, come accadeva di consueto ogni week end. Incurante delle valigie già preparate, del biglietto del treno acquistato e soprattutto della fedele attesa di David, aprì la porta e scese sicura le scale del palazzo, per avvertire il taxista del suo cambiamento di programma.
Anche se il curato trucco del volto e l'attraente tacco di vernice nera delle scarpe la tradivano, accennò all'autista infastidito:
<< Mi scusi per l'attesa, ma annullo la corsa. Mi è sopraggiunto un forte mal di testa, che mi impedisce di uscire. Ecco i soldi per il tragitto che ha fatto fin qua. >>
<< Si figuri, Miss Pemberton, la conosco ormai da un po' e non mi permetto di accettare il suo denaro. Piuttosto si riguardi! Arrivederci, a venerdì prossimo! >>
<< Grazie, è molto gentile! Arrivederci. >>
Rientrata nel suo attico, Kate Pemberton, giornalista in carriera, appassionata di nuoto, esperta di cinema, invidiata dalle donne per il suo aspetto e le sue fortune, oltre che fidanzata ufficialmente con un elegante industriale londinese, si lasciò cadere sul divano. Apprezzava adesso la comodità della posizione distesa, la tranquillità della sua dimora al tramonto, il silenzio di lei sola con se stessa e la libertà di sentirsi svincolata da orari e impegni. Riguardando quella foto che l'aveva messa in discussione, si trovò di fronte ad un'altra persona. Si sentiva invecchiata anzichè cresciuta, rattristata più che maturata, conforme alla società invece che spontanea come in quell'immagine.
Ai tempi del liceo era Kate, l'invincibile Kate, resa ancora più forte da quell'amore, il suo primo amore, un tuffo al cuore ogni volta che vedeva quel coetaneo con i capelli scomposti, ma col passo equilibrato, che la teneva stretta per mano e le sussurrava delicatamente la canzone del loro incontro.
<< Non ci posso credere, Kevin: noi due stiamo insieme! Mi sembra un sogno! >>. << Un bellissimo sogno che è realtà! >> - si ripetevano stando abbracciati sull'erba, finchè i petali delle margherite non convalidavano la loro storia con: “ M'ama! ”.
La relazione che invece durava da otto anni tra lei e David aveva perso quella passione, quella gioia, quel rosso acceso imprigionato nella foto. O forse non era mai nata sotto la stella del vero amore? Nel frattempo Kate si era fatta donna ed aveva chiuso la porta del cuore, dando retta soltanto alla ragione? Aveva così visto in David l'uomo che l'avrebbe tenuta sotto braccio e non più il fidanzatino che la prendeva per mano? Riteneva di essersi innamorata più delle chiacchiere della gente su David, piuttosto che di David stesso? Oppure doveva sentirsi in colpa per non aver curato abbastanza il loro rapporto, come faceva al contrario con le piante sul balcone? E da ultimo, la attraeva maggiormente l'idea di trascorrere i fine settimana a Londra, metropoli all'avanguardia, anziché stare insieme al suo boyfriend, sempre uguale a se stesso?
Tutti questi interrogativi assillanti le svisceravano profondi dubbi latenti, polverosi strati d'opaco, oscurate emozioni perse alla deriva dei suoi pensieri di adulta.
Coccolata dai cuscini di stoffa bianca, come cullata da nuvole d'ovatta, Kate poteva adesso respirare, fermarsi e custodire le lancette del tempo per riflettere su lei e David, sul senso della loro coppia, per tracciare un bilancio sul livello del loro amore. Si stupì del fatto che fosse la prima volta in cui valutava la sua storia d'amore: non l'aveva mai fatto prima, almeno così da vicino, con una lente che ingrandiva i motivi, le spinte e gli ingranaggi della complessa macchina sentimentale.
Quando là fuori si erano accese le luci dei lampioni, il suo cuore era spento. Le tinte rosse dello stratosferico amore adolescenziale si erano cancellate, ma anche quelle rosa dei mesi iniziali insieme a David erano gradualmente sfumate, fino a svanire nel nulla. Tra le fragili dita di Kate erano scomparsi i petali delle margherite galeotte, mentre restavano tulipani appassiti con la testa inclinata e foglie ingiallite dall'autunno. La giovane donna si rese conto che era arrivato il momento di cambiare, di tagliare i fili col passato, di uscire dal torpore cieco e silenzioso nel quale aveva vissuto ormai troppi anni, per riacquistare consapevolezza, vivacità e felicità primaverili. Non aveva più senso stare ancora insieme al facoltoso, serio ed ingessato imprenditore quarantenne, semplicemente perchè lei aveva subìto otto anni fa il fascino superficiale della bella vita a bordo di Porsche e Maserati, che rombavano superveloci verso feste mondane, locali alla moda e hotel di lusso. Forse avrebbe dovuto interrompere molto tempo prima il tran tran con David, ma a tratti veniva turbata dalla paura di soffrire la solitudine, senza un compagno vicino, lontana dall'utopistico progetto di costruirsi una propria famiglia...
<< The rhythm is magic, là là, the rhythm is magic, là là là là! >> la suoneria del cellulare di Kate, impostata su “disco music” la fece sobbalzare, catapultandola d'istinto dalla condizione di eterno benessere al fastidioso stato di agitazione. “Oh, David si sarà preoccupato!” pensò. << P- P- Pronto? >>
<< Parlo con Kate Pemberton? >>
<< Sì! Chi parla? >>
<< Buonasera, sono un agente dello studio fotografico Dream. La contatto per sapere se lei sarebbe disponibile per un'intervista in un matrimonio da sogno. >>
<< Mah, non so... >>
<< Ah, scusi, non mi sono presentato. Io sono Kevin Smith. >>
<< Cosa?!? Ho capito bene? Kevin Smith? >>
<< Ora che mi ha riconosciuto possiamo darci anche del “tu”. >>.

lunedì 21 febbraio 2011

FI-PI-LI: PERCORSO AD OSTACOLI

Attraversare la superstrada FI-PI-LI che collega Firenze a Pisa e Livorno, significa superare un percorso ad ostacoli, mettendo a repentaglio la guida degli automobilisti che vi transitano.
La FI-PI-LI è l'arteria principale del traffico stradale della zona, utilizzata ogni giorno dell'anno in modo assai intenso da auto e mezzi pesanti, per raggiungere luoghi di lavoro o raccordi autostradali.
Viaggiare su queste corsie è però poco sicuro e rilassante, perchè: l'asfalto è per lunghi tratti rialzato da dossi e cunette, come cicatrici dopo interminabili lavori di rifacimento del manto stradale; massacrato da numerose buche profonde, che causano il ristagno dell'acqua quando piove; sempre quando piove, le corsie centrali accumulano quantità enormi di pioggia che si riversa come bombe sulle auto di passaggio; la segnaletica luminosa è ridotta; le corsie, piuttosto strette, rendono pericolosi i sorpassi e rallentano l'ingresso e l'uscita dei mezzi agli svincoli.
Mi pare ben evidente come una situazione pubblica di questo tipo, che va avanti da decenni senza miglioramenti effettivi, debba essere risolta. Non sono d'accordo, però, con la proposta di trasformare la superstrada in un'autostrada a pagamento, penalizzando i milioni di lavoratori che sono costretti a transitarvi. Bisogna appellarsi unicamente agli incentivi economici di privati? Non andava affrontato a suo tempo il problema? Chi sono i responsabili della nostra sicurezza?
Purtroppo, nel nostro Bel Paese, le risposte a queste domande non si danno ai cittadini in anticipo, ma sempre troppo in ritardo!

martedì 11 gennaio 2011

CARI RAGAZZI

Cari ragazzi,

ascoltate la brezza del vento,
quando vi sentite soffocati dall'afa;

non siate mai sazi di sapienza,
anche quando è in bilico il diritto all'istruzione;

urlate al mondo intero chi siete veramente,
superando ogni forma di repressione;

riparatevi al caldo del vostro nascondiglio,
quando il gelo graffia la vostra camera;

se il lupo cattivo ostacola il vostro cammino,
ricordate che tutte le fiabe hanno un lieto fine;

se la natura vi ha voluto anatroccoli e non principi azzurri,
ruggite valorosi all'imperativo del gioco;

affidatevi alla chiara luce del giorno,
quando vi trovate sommersi dalle oscure tenebre della notte;

se una voragine assilla la vostra mente da farla sprofondare,
allargate la visuale fino alle vette dei monti;

se meschine creature vi catapultano in una valle di lacrime,
reagite con un compiuciuto sorriso di autostima;

rispondete con dolcezza ad amari retroscena
e col sale della vita a sciocche osservazioni;

raggiungete lidi ameni,
lontani dai veleni di scarico

perchè chi cerca
trova il tesoro.