lunedì 27 agosto 2012

IL GIRASOLE (IL GIRA SOLE) Racconto per bambini

C'era una volta, nel mezzo della campagna toscana dove l'affluente Era si getta nel fiume Arno, un fiore giallo e marrone di nome Girasole. Questo fiore, con le gambe snelle riunite nel fusto allungato e con un viso corollato da lunghi petali che ricordava il Sole, si riconosceva bene perché, oltre ad essere alto due metri, era l'unico della sua specie a trovarsi in un campo di grano. Rondini, merli, fringuelli, corvi, piccioni e grilli lo andavano a trovare tutti i giorni, per tenergli compagnia e dargli da mangiare, portandogli chicchi di grano, erbette e semi beccati qua e là nei loro volteggi acrobatici. Grazie, amici! - rispondeva loro il Girasole ogni volta che riceveva nuovi doni. – Vi ricordo però che io mi nutro anche della terra nella quale sono piantato, dell'aria che respiro, dell'acqua che piove dal cielo o che gli agricoltori ci spruzzano e del... - . Del Sole! Giusto, amico? - completarono la frase gli uccellini in coro, manifestandogli un affetto che valeva quanto l'oro. Certo! Il Sole è una preziosa fonte di luce e di energia, che bacia ciascuna creatura venuta al mondo col suo soffio di calore inimitabile. - Sembri un poeta quando parli così! – gli riferì sincero un pettirosso, dal petto appunto rosso, che si trovava a volare da quelle parti. - E' la vita ad essere una poesia, da recitare cantando ogni volta che in cielo spunta il Sole. Il mio nome, per esempio, mi è stato assegnato dai contadini perché già da quando ero piccolo, una semplice pianticella verde, muovevo la corolla in base a come girava il Sole. - Eh, eh! Attenzione! – intervenne preciso un anziano merlo, con la lunga coda nera che funzionava da ventaglio nelle torride giornate estive – Il Sole non gira: è una grande stella ferma al centro del sistema solare intorno alla quale ruotano i nove pianeti, tra cui la nostra amata Terra. - Fai bene, saggio merlo, a correggere i nostri errori, ogni volta che sbagliamo. – gli rispose riconoscente il Girasole – Io credevo invece, anche da quello che avevo sentito dire qua in campagna, che il Sole si muovesse, dato che spunta all'alba e tramonta alla sera. Capisco però ora che è il pianeta Terra a muoversi, con una velocità così forte da non essere avvertita. E' proprio per mezzo di queste rotazioni su se stessa ed intorno al Sole che la Terra determina l'alternarsi del giorno e della notte, come pure delle quattro stagioni. - Anche noi oggi abbiamo imparato un'interessante lezione su come funziona il mondo! – sostennero cinguettando i piloti di volo, sbattendo contenti le loro ali – Tornando all'origine del tuo nome, Girasole, possiamo affermare che tu sei ancora più importante perché, oltre ad essere nostro amico, a riparare la testa agli insetti dei campi, a produrre l'olio di semi adatto per le fritture e ad essere un fiore autonomo in mezzo al grano, riesci a compiere un miracolo. - Un miracolo? – domandò sorpreso il Girasole. Sì, perché realizzi ciò che nella realtà in parte non esiste, cioè giri il Sole (Gira Sole) della tua grande corolla e, come un mago che muove dei fili trasparenti, inauguri ciascun inizio e fine di giornata. - Questo racconto spiega come mai il Girasole si chiama così, secondo l'interpretazione della fantasia, insegnando anche il funzionamento di base del sistema solare, che chi trova un amico trova un tesoro e che nella vita c'è sempre da imparare.

mercoledì 22 agosto 2012

L' ARCOBALENO (L' ARCO BALENO) Racconto per bambini

Accadde una volta, nel bel mezzo di un'estate, che un temporale – in tempo reale – si abbattè violento su un tranquillo villaggio di pescatori, intenti a pescare tori. Palme, alberi da frutto e sgargianti fiori di ibiskos dai petali sfumati, che formavano una rigogliosa vegetazione costiera, nel giro di pochi minuti persero i propri colori naturali per diventare tutti neri, ricoperti da grosse nuvole minacciose. Le prime gocce di pioggia cominciarono a scendere, fresche e sonanti come rintocchi di campanelli, sulle accoglienti capanne del villaggio e sui bambini tra i prati, che si sentirono bagnare da un simpatico solletico e si divertivano a saltellare per evitare quegli schizzi d'acqua. Quando la pioggia aumentò, divenendo scrosciante in linee sempre più allungate come stelle filanti che si rincorrevano tamburellando rumorosamente dal cielo alla terra, il capo della stagione intervenne arrabbiato: Chi osa disturbare il mio importante lavoro di re dell'estate? Non è forse grazie a me che quei bambini possono giocare all'aperto e che le loro mamme possono stendere all'aria i panni lavati? Non è merito mio se i turisti vanno in vacanza a godersi l'abbronzatura e i bagni in mare? Non dipende da me se le giornate sono lunghe e le persone più contente che in inverno? – . Caro Sole – gli rispose il Temporale scuro in volto e con i tanti capelli pieni d'acqua – nessuno vuole toglierti il primato dell'estate e i meriti che hai ricordato, ma devi pensare che la nostra amata Terra ha anche bisogno di raffreddarsi, per crescere sana e bella – . Hai ragione, ma non puoi rubarmi la scena nelle ore più calde di questo mese d'agosto, quando ormai si sa che io sono il protagonista indiscusso, dall'alto dei miei raggi infuocati che circondano il mio tondo viso giallo – . Gli umani che laggiù ci stanno a guardare dicono spesso che “il sole dà alla testa”, per far capire che prendere troppo sole non fa bene, né alla pelle né tanto meno al cervello. Mi accorgo infatti che spesso tu sei adirato e permaloso oltre misura, proprio a causa delle tue continue lampade abbronzanti a temperature di 35°C. Finirai per arrostirti, se continui così! – . Forse non hai torto a consigliarmi di stare anche un po' sotto l'ombrellone delle tue nuvole, per abbassarmi la temperatura e per rinfrescarmi le idee – . Mentre i due compagni di meteo si scambiavano questi discorsi, in un baleno un arco – l'Arco baleno – di sette colori apparve nel cielo, abbracciandone due estremità che intanto si erano schiarite, come segno dell'accordo avvenuto tra il Sole e il Temporale. La potente luce del Sole si era infatti attenuata, tornando a illuminare una parte del carro di fuoco reale, per far posto alla corrente d'aria fresca guidata dal Temporale, rimasto soddisfatto dalla variata situazione climatica. Guardate là nel cielo! E' arrivato l'Arcobaleno! – gridarono a festa i bambini che giocavano sull'erba. – Evviva, evviva! Ora possiamo prendere i colori dell'Arco – omaggio all'architettura etrusca, aggiunge la scrittrice – per farci un bel disegno! – . Questa storiella spiega come si forma un arcobaleno, secondo la via della fantasia, insegnando che non tutto vien per nuocere e che è utile seguire i consigli dei veri amici.

martedì 14 agosto 2012

LE VACANZE IN TEMPO DI CRISI

Pensare che gli italiani, nonostante la grave crisi economica, rinuncino alle tanto attese, meritate e rigeneranti vacanze estive è più un'assurdità che altro. Dopo lo stress snervante e martellante accumulato in un intero anno di lavoro oppure collezionato con sacrosanta pazienza dopo mesi di precariato o di disoccupazione, abbiamo proprio bisogno delle ferie! Fare le ferie si è tradotto spesso in una concatenazione automatica e ripetitiva di attività quali: visualizzare il calendario dei giorni disponibili di vacanza, pensare ad una destinazione di viaggio, programmare un tetto massimo di spesa, consultare siti Internet o tour operators, coinvolgere amici o familiari nell'avventura, scegliere la sistemazione più adatta nel rapporto qualità-prezzo e prenotare. Oggi questa fase organizzativa si è ridotta, confermata da un drastico calo delle prenotazioni nelle strutture turistiche e dal crescente numero di vacanzieri che si recano nelle località di villeggiatura soltanto dalla mattina alla sera, rientrando poi a pernottare nelle rispettive abitazioni. Di fronte ad una situazione così triste e squallida secondo la maggioranza degli italiani, è stata escogitata una valida soluzione per trascorrere le vacanze anche in tempo di crisi. E' stata fatta una generosa scorta di dépliant illustrativi, di posters, di fotografie e di cartoline raffiguranti tutti idilliaci paesaggi naturali, stazioni balneari, amene aree rurali e verdeggianti ambienti montani; sono state riunite inoltre le attrezzature necessarie per il mare, la campagna o la montagna; si è selezionata una serie di CD musicali degni di essere ascoltati, si è fatto rifornimento di viveri e ci si è ritagliato uno spazio esclusivamente personale. Domattina la postina di quartiere non dovrà restare stupita quando, dopo aver suonato al campanello del Sig. Bianchi, le verrà risposto: Non ci sono, mi trovo in vacanza! – . Il povero pensionato Bianchi ha infatti deciso di trascorrere le vacanze nella propria cantinetta di casa, lontano da moglie, figli e nipoti, immerso in un paradiso di tranquillità assoluta che sognava da tempo. E' sdraiato comodamente su un tappeto grande e morbido che non invidia per nulla le rinomate spiagge caraibiche, tutte piene di rena che s'appiccica addosso e con quel sole battente che non demorde. Figurarsi lì, al contrario, col ventilatore puntato contro che imita alla perfezione il libeccio marino e fa circolare l'aria, senza richiamare sulla pelle i fastidiosi insetti estivi che volteggiano delusi al di là delle zanzariere abbassate. La maschera da sub, i braccioli e le pinne, che usa in una bacinella piena d'acqua, di quelle dove di solito la moglie Eugenia lava i panni, lo riportano indietro nel tempo, facendolo sentire nuovamente un bambino, come il suo nipotino Niccolò, dandogli davvero la sensazione di essere al mare a giocare e a fare cià cià tra le onde. Mentre questo esempio di italiano medio si diverte beatamente, indisturbato dallo schiamazzo dei bagnanti in piena estate e lontano da altri ragazzetti che possano appropriarsi dei suoi balocchi, un melodioso sottofondo musicale del pianista Allevi lo culla e lo rilassa, assai meglio di tanti massaggi shatzu che costano fior di quattrini nel centro benessere di un hotel a cinque stelle. Dopo il bagno, ci vuole una sostanziosa merenda! – gli ricordava sempre sua mamma quando da piccolo tornava all'ombrellone col salmastro dalla testa ai piedi. Il Sig. Bianchi, asciugatosi col telo di spugna con stampati sopra pesci tropicali, si rifocilla dunque con fette di pane conservato nel capiente congelatore e con cucchiaiate di marmellata di albicocche fatta in casa: una vera e sana delizia per il palato! Da appassionato di fotografia, non poteva aver dimenticato per questa vacanza speciale la macchina digitale e la videocamera, per immortalare gli stupendi luoghi del tour: isole ed isolotti dalla vegetazione rigogliosa, con specie rare di volatili dal piumaggio lucente, cascate naturali a picco sull'oceano, promontori maestosi, baie e calette dove è dolce il far niente, castelli diroccati dalla storia antica, porticcioli con barche a vela arenate, paesini con piazzette e vicoli suggestivi, monumenti classici dal forte impatto visivo e molte altre bellezze artistiche, tra le quali il nostro turista si perdeva, catapultandosi immediatamente, con piacere e facilità, in cartoline e pagine abbaglianti dei cataloghi di viaggio. E bastava sfogliare soltanto poche pagine per cambiare la mèta vacanziera, passando da un giro dell'Italia da Nord a Sud, ad una crociera nelle Baleari, fino ad escursioni nei Paesi scandinavi, sosta nelle principali capitali europee, assaggio dell'Est sull'Oriente Express e visita dell'America coast to coast. Il suo viaggio virtuale, supportato dagli occhiali da sole e dal cappello di paglia preso in prestito dalla figlia, lo inebriava più delle bollicine di un costoso champagne francese e più del brivido che si prova a trovarsi su un aereo in partenza per le Hawaii. Continuando a consultare dépliant e guide turistiche, il ringiovanito Oreste Bianchi si vedeva a sguazzare come un pascià in mega piscine con scivoli e fontane, leggeva notizie da tutto il mondo in ariosi giardini con porticati e sdraio, beveva una tazzina di caffé espresso al tavolino di un bar di lusso su una terrazza panoramica con vista mozzafiato, saliva poi su un ascensore con le pareti in vetro illuminate di notte per raggiungere una camera superior o, meglio ancora, una suite, ma sì, quella dove aveva soggiornato Sylvester Stallone, completamente rivestita di tessuti e arredi barocchi, con tv a 50 pollici, tavole imbandite di dolci e vasi di fiori, e sala da bagno rifinita in marmo ed oro dove poter ricavare uno spazio per costruire la casa al secondogenito. Quali miracoli era capace di realizzare la fantasia, sulle cui ali potevi volare leggero e spensierato, libero da vincoli di tipo economico o fisico, viaggiando semplicemente da casa, anche senza un euro in tasca, e spaziando oltre qualsiasi confine! Altro che truffe nei pacchetti turistici all inclusive, altro che caparre da versare con ampio anticipo, altro che traffico in superstrada, col peso del caro benzina, dello spread che sale e della tassa di soggiorno, e con la noia della fila davanti ai musei e del parcheggio da trovare! Il Sig. Bianchi, da bravo italiano ingegnoso, sfruttava al meglio quel periodo di crisi per concedersi nel suo angolo di casa una vacanza di total relax, brindando col vino rosso delle campagne vicine alla sua esclusiva estate del 2012! Fuori, alla porta della cantina, per la sicurezza sua e dei propri familiari aveva appeso un foglio con su scritto: “ Non disturbare: sono in vacanza”.