mercoledì 14 novembre 2012

TITOLI PER TEMI DI ITALIANO

1. Scrivi una pagina di diario su un fatto piacevole accaduto di recente nella tua vita personale o nel mondo e che ti permette di vedere il sole anche quando piove. 2. Inventa una storia fantastica ambientata in un mondo segreto sotto alla terra, dove una famiglia di gnomi si prepara all'arrivo del Freddo in un modo sorprendente.

giovedì 27 settembre 2012

IL PIANISTA GIOVANNI ALLEVI

Due mesi fa ho assistito con grande piacere al concerto del pianista Giovanni Allevi in Piazza del Duomo a S. Miniato. La cornice architettonica e paesaggistica non poteva essere più adatta di quella, che racchiudeva in un tenero abbraccio le sensibili anime dei presenti e le deliziava con la velata luce della luna affacciata tra il campanile del duomo e la cima della Rocca di Federico II, davanti ad un panorama suggestivo, in attesa anch'esso di ascoltare le prime note del pianista. Come un eclettico folletto in punta di piedi, il meastro Allevi si è rivolto ai presenti con un modesto inchino e con un cordiale saluto introduttivo, presentando il primo brano: Strange love, che non aveva bisogno di altre parole di supporto, perché la musica da sola era già molto esplicativa. Al termine di questo brano, come pure di quelli a seguire e dei vari avvii, Giovanni Allevi, che si mostrava in una veste sempre più spontanea e confidenziale, ironizzando simpaticamente col pubblico, è riuscito a catturare progressivamente la mia attenzione, grazie alla delicata ma anche vigorosa energia musicale che infondeva sui tasti del pianoforte e che si diffondeva nell'aere. Come al tempo degli illustri poeti medievali Dante e Petrarca, in quel contesto semi-divino l'aria opaca dell'età contemporanea segnata dai fumi industriali veniva depurata come per magia da quelle note singole e collettive, che formavano accordi d'equilibrio, gradevoli melodie ed un concerto di mani, teste e cuori, tutti coinvolti in una magistrale filosofia sinfonica. Questo è ciò che il pianista Allevi ha trasmesso, realizzando con volontà ed impegno l'idea di suonare una musica classica contemporanea. Sulla scia di quell'esperienza e per merito della bravura dello stesso Allevi, mi sento ancora avvolta dalle ali di quei testi musicali che ascolto di nuovo e che mi riecheggiano nella mente, tanto da aver deciso di frequentare un corso di pianoforte. Domani inizio con la prima lezione.

mercoledì 19 settembre 2012

QUEST' ETERNO TEMPO

Hic et nunc infinitus est. Stretta nel tuo abbraccio: mi doni gioia piena luce eterna amore senza confini. Le nostre mani: delicate, creative e forti intrecciate insieme, come i nostri capelli, tra carezze e sostegni. Il tuo sorriso: bagliore dell'anima sole luminoso che non tramonta mai. Mi fai volare: leggera e libera come albero mosso dal vento, ma sempre ben radicato alla terra dei nostri cuori in quest'eterno tempo.

martedì 11 settembre 2012

LA BICICLETTA (LA BICI CLETTA) Racconto per bambini

C'era una volta, e c'è ancora oggi, una bici di nome Cletta. Cletta, che è un bel mezzo di trasporto ecologico, è vestita con una vernice rossa, ha grandi gambe circolari che si muovono come ruote, un cestino di paglia che la ripara dal sole ed un campanello speciale che ricorda il suono dei campanacci delle mucche quando sono al pascolo in montagna. La casa di Cletta è un fresco garage al piano terra di una palazzina a cinque piani, dove lei convive felice e contenta insieme a cassette degli attrezzi, cassapanche arrugginite, casse d'acqua, damigiane di vino a bassa gradazione, valigie di varie misure, ombrelli da pioggia e ombrelloni da mare, recenti paia di sci e libri e quaderni più vecchi di lei. Cletta si rifugia nella sua casa quando fuori è molto freddo, quando decide di dormire perché ha sonno e quando torna stanca dalle pedalate, così parla con i suoi amici di storia, di viaggi, di sport, di feste, di studio, di costruzioni e di tanto altro, raccontando fatti del mondo ed esperienze vissute. Ogni volta che Cletta parla, sposta il manubrio per far capire di essere d'accordo o no e suona il campanello in squillanti: din don, din don, din don! La maggior parte del tempo Cletta lo trascorre uscendo all'aria aperta a passeggiare. Quando era una giovane biciclettina, di color rosa pallido, ospitava sulla sella i bambini del quartiere che volevano imparare a pedalare, perciò andava piano e aveva sempre i freni oliati, pronti all'uso. I pargoletti, dopo averla guardata con stupore, la abbracciavano per le manopole, venivano aiutati a posizionarvisi dai più grandi e, da loro sostenuti, si sentivano tranquilli, sicuri e protetti, su quella bici che, cullandoli, li guidava nei loro primi percorsi ciclistici. Cresciuta, Cletta si era irrobustita, aveva tonificato i cerchioni delle ruote, rinforzato il cestino al manubrio ed assunto una costante abbronzatura che l'aveva colorata con tonalità di rosa acceso, regalandole un aspetto davvero gradevole. Era in quel periodo che Cletta pedalava velocemente, scendendo agile per i viottoli di campagna e risalendo sicura gli argini dei fiumi, accarezzata dalla brezza del vento ed accompagnata dagli uccellini dei boschi e dal volo delicato di leggiadre farfalle. Fu allora che cominciò a correre le gare: corse amatoriali, di esordienti, individuali a cronometro e di gruppo, locali, provinciali e regionali, fino a quelle nazionali, partecipando anche al Giro d'Italia che richiamava tanta gente a tifare per la maglia rosa. Cletta, in tutte le sue gare, vinse soltanto una volta e si aggiudicò qualche raro piazzamento, ma di certo non diminuì la sua voglia di correre, perché lei gareggiava per divertirsi e per fare amicizia con altre biciclette. Adesso che è diventata vecchiotta, con l'intelaiatura debole, i freni arrugginiti, il sellino instabile e le ruote meno potenti, non ha perso però la voglia di pedalare: si può trovare lungo le piste ciclabili, tra le strade vicino alla sua palazzina oppure appoggiata alla panchina di un giardino, intenta a leggere o a raccogliere frutti e fiori da mettere nel cestino. Oggi i bambini del quartiere, come facevano i loro nonni tanti anni fa, continuano ad imparare a pedalare con Cletta che, con affetto e devozione, dimostra ancora di saperli cullare e di avviarli sulle strade maestre della vita. Questo racconto spiega la storia di una bicicletta che, anche se spesso viene considerata un semplice oggetto, nasconde però un'anima, insegnando a rispettare l'ambiente, a coltivare le amicizie, a salvaguardare la libertà e a capire quanto una persona anziana possa essere ancora utile per la società.

lunedì 27 agosto 2012

IL GIRASOLE (IL GIRA SOLE) Racconto per bambini

C'era una volta, nel mezzo della campagna toscana dove l'affluente Era si getta nel fiume Arno, un fiore giallo e marrone di nome Girasole. Questo fiore, con le gambe snelle riunite nel fusto allungato e con un viso corollato da lunghi petali che ricordava il Sole, si riconosceva bene perché, oltre ad essere alto due metri, era l'unico della sua specie a trovarsi in un campo di grano. Rondini, merli, fringuelli, corvi, piccioni e grilli lo andavano a trovare tutti i giorni, per tenergli compagnia e dargli da mangiare, portandogli chicchi di grano, erbette e semi beccati qua e là nei loro volteggi acrobatici. Grazie, amici! - rispondeva loro il Girasole ogni volta che riceveva nuovi doni. – Vi ricordo però che io mi nutro anche della terra nella quale sono piantato, dell'aria che respiro, dell'acqua che piove dal cielo o che gli agricoltori ci spruzzano e del... - . Del Sole! Giusto, amico? - completarono la frase gli uccellini in coro, manifestandogli un affetto che valeva quanto l'oro. Certo! Il Sole è una preziosa fonte di luce e di energia, che bacia ciascuna creatura venuta al mondo col suo soffio di calore inimitabile. - Sembri un poeta quando parli così! – gli riferì sincero un pettirosso, dal petto appunto rosso, che si trovava a volare da quelle parti. - E' la vita ad essere una poesia, da recitare cantando ogni volta che in cielo spunta il Sole. Il mio nome, per esempio, mi è stato assegnato dai contadini perché già da quando ero piccolo, una semplice pianticella verde, muovevo la corolla in base a come girava il Sole. - Eh, eh! Attenzione! – intervenne preciso un anziano merlo, con la lunga coda nera che funzionava da ventaglio nelle torride giornate estive – Il Sole non gira: è una grande stella ferma al centro del sistema solare intorno alla quale ruotano i nove pianeti, tra cui la nostra amata Terra. - Fai bene, saggio merlo, a correggere i nostri errori, ogni volta che sbagliamo. – gli rispose riconoscente il Girasole – Io credevo invece, anche da quello che avevo sentito dire qua in campagna, che il Sole si muovesse, dato che spunta all'alba e tramonta alla sera. Capisco però ora che è il pianeta Terra a muoversi, con una velocità così forte da non essere avvertita. E' proprio per mezzo di queste rotazioni su se stessa ed intorno al Sole che la Terra determina l'alternarsi del giorno e della notte, come pure delle quattro stagioni. - Anche noi oggi abbiamo imparato un'interessante lezione su come funziona il mondo! – sostennero cinguettando i piloti di volo, sbattendo contenti le loro ali – Tornando all'origine del tuo nome, Girasole, possiamo affermare che tu sei ancora più importante perché, oltre ad essere nostro amico, a riparare la testa agli insetti dei campi, a produrre l'olio di semi adatto per le fritture e ad essere un fiore autonomo in mezzo al grano, riesci a compiere un miracolo. - Un miracolo? – domandò sorpreso il Girasole. Sì, perché realizzi ciò che nella realtà in parte non esiste, cioè giri il Sole (Gira Sole) della tua grande corolla e, come un mago che muove dei fili trasparenti, inauguri ciascun inizio e fine di giornata. - Questo racconto spiega come mai il Girasole si chiama così, secondo l'interpretazione della fantasia, insegnando anche il funzionamento di base del sistema solare, che chi trova un amico trova un tesoro e che nella vita c'è sempre da imparare.

mercoledì 22 agosto 2012

L' ARCOBALENO (L' ARCO BALENO) Racconto per bambini

Accadde una volta, nel bel mezzo di un'estate, che un temporale – in tempo reale – si abbattè violento su un tranquillo villaggio di pescatori, intenti a pescare tori. Palme, alberi da frutto e sgargianti fiori di ibiskos dai petali sfumati, che formavano una rigogliosa vegetazione costiera, nel giro di pochi minuti persero i propri colori naturali per diventare tutti neri, ricoperti da grosse nuvole minacciose. Le prime gocce di pioggia cominciarono a scendere, fresche e sonanti come rintocchi di campanelli, sulle accoglienti capanne del villaggio e sui bambini tra i prati, che si sentirono bagnare da un simpatico solletico e si divertivano a saltellare per evitare quegli schizzi d'acqua. Quando la pioggia aumentò, divenendo scrosciante in linee sempre più allungate come stelle filanti che si rincorrevano tamburellando rumorosamente dal cielo alla terra, il capo della stagione intervenne arrabbiato: Chi osa disturbare il mio importante lavoro di re dell'estate? Non è forse grazie a me che quei bambini possono giocare all'aperto e che le loro mamme possono stendere all'aria i panni lavati? Non è merito mio se i turisti vanno in vacanza a godersi l'abbronzatura e i bagni in mare? Non dipende da me se le giornate sono lunghe e le persone più contente che in inverno? – . Caro Sole – gli rispose il Temporale scuro in volto e con i tanti capelli pieni d'acqua – nessuno vuole toglierti il primato dell'estate e i meriti che hai ricordato, ma devi pensare che la nostra amata Terra ha anche bisogno di raffreddarsi, per crescere sana e bella – . Hai ragione, ma non puoi rubarmi la scena nelle ore più calde di questo mese d'agosto, quando ormai si sa che io sono il protagonista indiscusso, dall'alto dei miei raggi infuocati che circondano il mio tondo viso giallo – . Gli umani che laggiù ci stanno a guardare dicono spesso che “il sole dà alla testa”, per far capire che prendere troppo sole non fa bene, né alla pelle né tanto meno al cervello. Mi accorgo infatti che spesso tu sei adirato e permaloso oltre misura, proprio a causa delle tue continue lampade abbronzanti a temperature di 35°C. Finirai per arrostirti, se continui così! – . Forse non hai torto a consigliarmi di stare anche un po' sotto l'ombrellone delle tue nuvole, per abbassarmi la temperatura e per rinfrescarmi le idee – . Mentre i due compagni di meteo si scambiavano questi discorsi, in un baleno un arco – l'Arco baleno – di sette colori apparve nel cielo, abbracciandone due estremità che intanto si erano schiarite, come segno dell'accordo avvenuto tra il Sole e il Temporale. La potente luce del Sole si era infatti attenuata, tornando a illuminare una parte del carro di fuoco reale, per far posto alla corrente d'aria fresca guidata dal Temporale, rimasto soddisfatto dalla variata situazione climatica. Guardate là nel cielo! E' arrivato l'Arcobaleno! – gridarono a festa i bambini che giocavano sull'erba. – Evviva, evviva! Ora possiamo prendere i colori dell'Arco – omaggio all'architettura etrusca, aggiunge la scrittrice – per farci un bel disegno! – . Questa storiella spiega come si forma un arcobaleno, secondo la via della fantasia, insegnando che non tutto vien per nuocere e che è utile seguire i consigli dei veri amici.

martedì 14 agosto 2012

LE VACANZE IN TEMPO DI CRISI

Pensare che gli italiani, nonostante la grave crisi economica, rinuncino alle tanto attese, meritate e rigeneranti vacanze estive è più un'assurdità che altro. Dopo lo stress snervante e martellante accumulato in un intero anno di lavoro oppure collezionato con sacrosanta pazienza dopo mesi di precariato o di disoccupazione, abbiamo proprio bisogno delle ferie! Fare le ferie si è tradotto spesso in una concatenazione automatica e ripetitiva di attività quali: visualizzare il calendario dei giorni disponibili di vacanza, pensare ad una destinazione di viaggio, programmare un tetto massimo di spesa, consultare siti Internet o tour operators, coinvolgere amici o familiari nell'avventura, scegliere la sistemazione più adatta nel rapporto qualità-prezzo e prenotare. Oggi questa fase organizzativa si è ridotta, confermata da un drastico calo delle prenotazioni nelle strutture turistiche e dal crescente numero di vacanzieri che si recano nelle località di villeggiatura soltanto dalla mattina alla sera, rientrando poi a pernottare nelle rispettive abitazioni. Di fronte ad una situazione così triste e squallida secondo la maggioranza degli italiani, è stata escogitata una valida soluzione per trascorrere le vacanze anche in tempo di crisi. E' stata fatta una generosa scorta di dépliant illustrativi, di posters, di fotografie e di cartoline raffiguranti tutti idilliaci paesaggi naturali, stazioni balneari, amene aree rurali e verdeggianti ambienti montani; sono state riunite inoltre le attrezzature necessarie per il mare, la campagna o la montagna; si è selezionata una serie di CD musicali degni di essere ascoltati, si è fatto rifornimento di viveri e ci si è ritagliato uno spazio esclusivamente personale. Domattina la postina di quartiere non dovrà restare stupita quando, dopo aver suonato al campanello del Sig. Bianchi, le verrà risposto: Non ci sono, mi trovo in vacanza! – . Il povero pensionato Bianchi ha infatti deciso di trascorrere le vacanze nella propria cantinetta di casa, lontano da moglie, figli e nipoti, immerso in un paradiso di tranquillità assoluta che sognava da tempo. E' sdraiato comodamente su un tappeto grande e morbido che non invidia per nulla le rinomate spiagge caraibiche, tutte piene di rena che s'appiccica addosso e con quel sole battente che non demorde. Figurarsi lì, al contrario, col ventilatore puntato contro che imita alla perfezione il libeccio marino e fa circolare l'aria, senza richiamare sulla pelle i fastidiosi insetti estivi che volteggiano delusi al di là delle zanzariere abbassate. La maschera da sub, i braccioli e le pinne, che usa in una bacinella piena d'acqua, di quelle dove di solito la moglie Eugenia lava i panni, lo riportano indietro nel tempo, facendolo sentire nuovamente un bambino, come il suo nipotino Niccolò, dandogli davvero la sensazione di essere al mare a giocare e a fare cià cià tra le onde. Mentre questo esempio di italiano medio si diverte beatamente, indisturbato dallo schiamazzo dei bagnanti in piena estate e lontano da altri ragazzetti che possano appropriarsi dei suoi balocchi, un melodioso sottofondo musicale del pianista Allevi lo culla e lo rilassa, assai meglio di tanti massaggi shatzu che costano fior di quattrini nel centro benessere di un hotel a cinque stelle. Dopo il bagno, ci vuole una sostanziosa merenda! – gli ricordava sempre sua mamma quando da piccolo tornava all'ombrellone col salmastro dalla testa ai piedi. Il Sig. Bianchi, asciugatosi col telo di spugna con stampati sopra pesci tropicali, si rifocilla dunque con fette di pane conservato nel capiente congelatore e con cucchiaiate di marmellata di albicocche fatta in casa: una vera e sana delizia per il palato! Da appassionato di fotografia, non poteva aver dimenticato per questa vacanza speciale la macchina digitale e la videocamera, per immortalare gli stupendi luoghi del tour: isole ed isolotti dalla vegetazione rigogliosa, con specie rare di volatili dal piumaggio lucente, cascate naturali a picco sull'oceano, promontori maestosi, baie e calette dove è dolce il far niente, castelli diroccati dalla storia antica, porticcioli con barche a vela arenate, paesini con piazzette e vicoli suggestivi, monumenti classici dal forte impatto visivo e molte altre bellezze artistiche, tra le quali il nostro turista si perdeva, catapultandosi immediatamente, con piacere e facilità, in cartoline e pagine abbaglianti dei cataloghi di viaggio. E bastava sfogliare soltanto poche pagine per cambiare la mèta vacanziera, passando da un giro dell'Italia da Nord a Sud, ad una crociera nelle Baleari, fino ad escursioni nei Paesi scandinavi, sosta nelle principali capitali europee, assaggio dell'Est sull'Oriente Express e visita dell'America coast to coast. Il suo viaggio virtuale, supportato dagli occhiali da sole e dal cappello di paglia preso in prestito dalla figlia, lo inebriava più delle bollicine di un costoso champagne francese e più del brivido che si prova a trovarsi su un aereo in partenza per le Hawaii. Continuando a consultare dépliant e guide turistiche, il ringiovanito Oreste Bianchi si vedeva a sguazzare come un pascià in mega piscine con scivoli e fontane, leggeva notizie da tutto il mondo in ariosi giardini con porticati e sdraio, beveva una tazzina di caffé espresso al tavolino di un bar di lusso su una terrazza panoramica con vista mozzafiato, saliva poi su un ascensore con le pareti in vetro illuminate di notte per raggiungere una camera superior o, meglio ancora, una suite, ma sì, quella dove aveva soggiornato Sylvester Stallone, completamente rivestita di tessuti e arredi barocchi, con tv a 50 pollici, tavole imbandite di dolci e vasi di fiori, e sala da bagno rifinita in marmo ed oro dove poter ricavare uno spazio per costruire la casa al secondogenito. Quali miracoli era capace di realizzare la fantasia, sulle cui ali potevi volare leggero e spensierato, libero da vincoli di tipo economico o fisico, viaggiando semplicemente da casa, anche senza un euro in tasca, e spaziando oltre qualsiasi confine! Altro che truffe nei pacchetti turistici all inclusive, altro che caparre da versare con ampio anticipo, altro che traffico in superstrada, col peso del caro benzina, dello spread che sale e della tassa di soggiorno, e con la noia della fila davanti ai musei e del parcheggio da trovare! Il Sig. Bianchi, da bravo italiano ingegnoso, sfruttava al meglio quel periodo di crisi per concedersi nel suo angolo di casa una vacanza di total relax, brindando col vino rosso delle campagne vicine alla sua esclusiva estate del 2012! Fuori, alla porta della cantina, per la sicurezza sua e dei propri familiari aveva appeso un foglio con su scritto: “ Non disturbare: sono in vacanza”.

venerdì 6 luglio 2012

VALDERA: LA VALLE DELL' ERA

Era: nome remoto, di un passato che è imperfetto narrativo, porta con sé la storia della Valdera nello scorrere lento del tempo. Groviglio d'acque intrecciate nei ricordi depositati sul letto del fiume come sassi levigati da lacrime di nostalgia, quando i bagnanti d'allora si tuffavano nella sua limpida freschezza dalle sponde estive di argini in festa. Inarrestabile prosegue il suo corso carezzando nei meandri amene valli, colline e pianure di petrarchesca memoria, dove tetti dalle tegole carminie fan capolino incuriositi, mentre filari di cipressi allungati, sconfinate distese di grano ocra e torri campanarie sulle vette di timidi borghi ancora assonnati salutano il suo passaggio nello scoccare dell'ora presente. E' un' emozione di colori, di dolci sapori, di autentici saperi tradizionali, di melodie cantate in processioni, di gloriosi inni suonati con ardore, di fiere rurali coi calici alzati, di mostre e mercati d'artigianato, di piazze ospitali pronte all'abbraccio, di baci rubati all'ombra di un faggio, di leggere brezze d'incanto che avvolgono uniti i suoi Comuni nel perenne tripudio trionfale della natura.

lunedì 21 maggio 2012

TITOLI PER TEMI DI ITALIANO

1. Ora che stai concludendo questo percorso scolastico e ti stai avviando verso nuove realtà, traccia un bilancio sull'ultimo anno di scuola media e racconta in una pagina di diario o in una lettera ad un amico quali sono i tuoi progetti, le tue speranze e le tue incertezze sul futuro. 2. Sviluppa un testo argomentativo su una delle seguenti tematiche: risparmio energetico, inquinamento, sviluppo sostenibile o distribuzione delle risorse nel mondo. 3. Scrivi una relazione su un film visto, su una lezione seguita oppure su un libro letto e recensito durante questo anno scolastico, illustrando tempi, obiettivi, modalità, contenuti, aspetti di particolare interesse, insegnamenti e tue opinioni personali.

mercoledì 9 maggio 2012

HEIDEGGER E LA RIFLESSIONE SULL'ESISTENZA

Heidegger, filosofo tedesco del Novecento, ha trascorso la propria vita riflettendo sul senso dell'esistenza, intorno alla quale ruotano le decisioni e la morte, per la natura finita dell'essere umano. L'Esistenzialismo è appunto una corrente filosofica che pone al centro dei suoi studi l'esistenza umana, evidenziando l'importanza dell'essere qui come carattere tipico di ogni uomo: io ci sono. Ogni individuo viene considerato in relazione ad un sistema universale, dove il mondo è un insieme di strumenti, dalla bicicletta all'aria che ci permette di respirare, e dove gli uomini sono gli occhi su questo mondo, aperti ad osservare, purché mossi da interessi. E' chiaro che ciascuna visione del mondo è soggettiva, basata su punti di vista personali, condizionata da vari fattori socio-naturali e collocata storicamente. Quando Heidegger sostiene che l'esistenza non è l'oggettività, ma il progetto, si riferisce al fatto che un uomo diventa autentico quando si appropria di sé e quando si impegna direttamente nella storia in cui vive, quindi, come singoli, dobbiamo assumerci la nostra responsabilità storica riguardo agli eventi che accadono. Ritengo che l'insegnamento di Heidegger debba essere seguito soprattutto oggi, in questi nostri tempi: l'essenza dell'uomo è la sua esistenza, da coltivare come le piante di un giardino, e l'essere dell'uomo è tale come essere nel mondo, restituendoci una valutazione più profonda e completa sulle nostre vite e sul nostro condiviso ambiente di vita. Altro tema centrale della filosofia heideggeriana è l' “essere per la morte”: poiché ogni essere umano è destinato a morire, occorre sviluppare questa consapevolezza per valorizzare ancora di più la nostra vita, i nostri talenti, le nostre passioni e le nostre scelte, proprio perché non abbiamo di fronte un tempo infinito, come ci ricorda l'opera di Heidegger intitolata "Essere e tempo".

giovedì 26 aprile 2012

L'AVVENTURA DI TOMMY

Tommy, per la prima volta felice del suono della sveglia, si buttò giù dal letto e afferrò lo zainetto con le sue cose, pronto per l'agognata gita al leggendario castello. Era da settimane che, col suo amico per la pelle, aveva programmato quell'uscita: un viaggio meraviglioso tra boschi e valli, ruscelli e laghetti, fringuelli ed anatre, ispirato ai percorsi dei libri d'avventura. Le letture su paladini della libertà, su esploratori di antiche civiltà, su affascinanti storie medievali e su eroi alla ricerca di tesori nascosti, macinate per pomeriggi interi insieme ai loro romanzi preferiti, Le avventure di Tom Sawyer e Le avventure di Huckleberry Finn, avevano stimolato così tanto la fantasia di Tommy e William da trasformarla in realtà. Quel 10 agosto del 1978, non solo avrebbe segnato la storia nelle vite dei due ragazzini, come indimenticabile esperienza di crescita, ma avrebbe occupato anche un posto di rilievo tra le date dei racconti d'avventura. Un cerchio di sole giallo, già alto alle otto di mattina, nel mezzo di un bel cielo azzurro e di nuvole d'ovatta srotolati con piacere da Dio, salutò l'emozionante risveglio dei due amici che, prima della partenza dalle rispettive abitazioni, controllarono di non aver dimenticato nulla: bastoni da camminata, bandane per ripararsi dal caldo, macchine fotografiche, bussole, mappe, torce, coltellini, quadernetti per appunti, penne, panini, barrette di cioccolata, borracce con acqua e... tanta voglia di divertirsi! I due coetanei, che si erano dati appuntamento alla “curva del pino”, punto di riferimento delle loro corse e dei loro giochi a nascondino, quella mattina arrivarono puntuali ed eccitatissimi per l'imminente partenza. Iniziarono la loro avventura fianco a fianco, con passi spediti, zaini ben ancorati alle spalle, bastoni stretti nelle mani e sorrisi di bocche spalancate che lasciavano intravedere alcuni spazi vuoti per denti che dovevano ancora spuntare. Il sole, come un fratello maggiore, guidava il loro cammino per una bianca e stretta stradina di campagna che scendeva dolcemente verso una collina di erba medica, dipingendo sulla ghiaia le loro ombre paffute. << Sei riuscito a dormire, stanotte? >> avviò il dialogo Tommy, dopo i saluti. << Per un po', perché l'idea di questa gita mi faceva tenere gli occhi aperti. Non vedevo l'ora di essere a quest'ora! Ah ah ah! >> disse felice William. << Ah ah ah, già, come nell'indovinello che chiede l'ora, dove la risposta è: “l'ora di ieri a quest'ora”! Anch'io ero emozionato e ho dormito poco, ma la colazione che ho fatto mi ha rimesso in forma. >> continuò Tommy. << Io mi son preparato dei panini per il pranzo, ripieni di formaggio, insalata e pomodori conditi, come quelli del pic-nic di mercoledì. Rinvolti nei tovaglioli a quadri rossi della nonna. >> esclamò soddisfatto William. << Huppy, huppy! >> << Hurrà! >> << Evviva! Evviva! >> << Evviva, evviva, evviva! “Aggiungi un posto a tavola, che c'è un amico in più”! Ah ah ah! >> << Ah ah ah! William, mi fai più ridere del solletico! >> << Guarda, Tommy! Ecco il nostro primo amico della giornata: il puledro là in fondo alla valle! >> << Che bello, come cavalca contento! Perché è libero di andare dove vuole. Voglio fargli una foto, perché è proprio bello!>> << Io, intanto, controllo la mappa e la bussola. Ok: la direzione è giusta. Dopo che abbiamo superato quel boschetto, dobbiamo camminare lungo il corso del fiume. >> << Che ci farà arrivare al Lago dei cristalli. >> completò la frase Tommy. << Esatto! Su questa mappa ingiallita, accanto alla croce del Lago c'è una freccia che indica in su. Cosa vorrà dire? >> chiese dubbioso William. << Forse ci segnala di proseguire il viaggio a Nord. Ho letto più volte che il Lago dei cristalli è un posto magico. Anche certe guide turistiche non sanno capire perché lì avvengano fatti strani. >> << “Lo scopriremo solo vivendo...!”. Non è questo, infatti, il nostro motto? >> riprese l'amico. Percorsi altri chilometri orientati verso il letto sinuoso del fiume e visto il sole trasformarsi in una palla di fuoco sulle loro teste, i due ragazzini decisero di fermarsi alla fine di una pineta per mangiare. Tra un boccone e l'altro, si divertivano ad inseguire con lo sguardo gli scoiattoli tra i rami degli alberi, provavano il piacere della libertà nell'immedesimarsi nelle farfalle danzanti al vento, si sentivano dei valorosi soldati romantici che, durante la sosta, incidono sulle cortecce i cuori con le iniziali degli innamorati e sognavano di sconfiggere i pirati, per conservare un tesoro di rametti, bacche odorose, aghi di pino e pinoli. Con lo stomaco pieno e la fantasia soddisfatta, dalla posizione in cui si trovava Tommy trovò l'ispirazione per disegnare su una pagina del suo quadernino il panorama che si trovava di fronte: valli amene colorate da molteplici tonalità di verde, corsi d'acqua trasparente che si rincorrevano in piccole onde ed uno specchio brillante di lago, circondato da una spontanea vegetazione di sottili ciuffi d'erba e canne di bambù. Del leggendario castello sul quale si era molto documentato e su cui aveva assorbito dettagliate notizie da testi scritti e racconti orali, non riusciva a vedere neanche un nebbioso perimetro, nonostante percepisse nell'aria la sua imponente presenza. Sapeva che, intorno all'anno Mille, una famiglia di signori del posto aveva fondato un'arcigna dimora feudale su una di quelle scoscese rupi in lontananza. Il castello, con l'esterno di pietra scura e l'interno con tracce di preziosi arredi antichi, era stato teatro di lotte, rapimenti, feste e giostre cavalleresche, ospitando un consistente numero di vassalli, valvassini e servi. << Ehi, Tommy! Si riparte? >> << Sì, giusto, dobbiamo almeno intravedere il nostro castello! Mister Fogg, vogliamo riprendere il nostro giro del mondo, per vincere la scommessa di vederlo in ottanta giorni? >> << Certo, lietissimo, mio signore! Son qui per servirla! >> rispose prontamente William, memore dell'immersione nelle avvincenti pagine di Jules Verne. Con i fedeli zainetti di nuovo in spalla i ragazzini si rimisero in movimento, rincorrendo spensierati gli zig-zag del fiumicello, finché non arrivarono al punto in cui l'acqua era più azzurra, dove non resistettero al fascino di tuffarvisi. Con i costumi da mare colorati, l'agilità delle bracciate e l'abilità nel passare da uno stile del nuoto all'altro, i due amichetti sembravano due beati pesci tropicali nel loro habitat naturale. Fatto il bagno, giocato con gli spruzzi dell'acqua e lanciati in essa levigati sassolini che formavano incantevoli cerchi concentrici, Tommy e William si distesero sull'accogliente manto erboso per asciugarsi al sole che non li aveva abbandonati. In quella posizione i corpi diventavano leggeri, si affidavano al sostegno della terra che, come una madre, li cullava, e potevano ammirare un immenso soffitto di cielo creato per loro, nel quale assistevano allo spettacolo dei raggi solari filtrati da qualche nube estiva e del quale si stupivano, ancora, di veder mutare quelle morbide masse di cotone in tante forme e figure: << Guarda, un elefante! >> << E più in là un pavone! >> << C'è anche un bruco con un cappello! Ma questo è un cartone animato? >> esplodeva di gioia Tommy, come una miriade di fuochi d'artificio che scoppiano a festa. Intanto la sera, che stava calando su quel paesaggio, aveva inondato di stelle cadenti il Lago dei cristalli, così chiamato proprio perché nella notte di S. Lorenzo si riempiva di un magico riflesso brillante. Ed il castello arroccato, dall'alto, stava a guardare i due protagonisti di un'altra storia d'avventura.

martedì 20 marzo 2012

TITOLI PER TEMI DI ITALIANO

1. Sviluppa un testo argomentativo sui movimenti culturali che sono nati in Europa tra il Settecento e l'Ottocento, presentando la loro storia, le loro caratteristiche e gli scrittori che vi hanno aderito. Soffermati poi in particolare su un autore studiato, riassumendo la sua vita, il suo stile letterario ed una sua opera, giustificando il motivo della tua preferenza.
2. Scrivi una lettera ad un/a tuo/a coetaneo/a, immaginando di vivere durante l'Italia fascista. Esponi al/la tuo/a corrispondente gli aspetti tipici di uno Stato totalitario, il tipo di vita condotta dai ragazzi in quel periodo, gli anni più importanti della politica di Mussolini ed il confronto con la Germania nazista.
3. Scrivi una pagina di diario nella quale racconti l'esperienza vissuta di insegnante per venti minuti: quale argomento hai riferito alla tua classe, quale metodologia hai usato, quali sensazioni hai provato, quali aspettative avevi e quali risultati hai ottenuto, quale prospettiva hai sperimentato nel sentirti docente verso i tuoi compagni e quanto pensi di aver appreso da questa prova, sia in termini di conoscenza che di formazione più generale.

lunedì 12 marzo 2012

MARCOVALDO

Tra poco è primavera: la data d'avvio ufficiale è il 21 marzo.
I nostalgici come me delle stagioni tiepide, con l'accorta sensibilità di percepire i cambiamenti climatici, avranno notato i primi fiori sbocciati sui prati rinati di verde, avranno ascoltato i più melodici versi allegri degli uccellini ed avranno giovato dello stare all'aria aperta illuminata da un Sole più presente, sempre meno propenso ad andare a dormire.
In assenza delle belle giornate primaverili, però, quando marzo pazzerello ci indurrà ad aprire ancora l'ombrello per la pioggia, possiamo rivivere la gioia ovattata di scoprire i piaceri di ogni stagione, leggendo le divertenti ed istruttive pagine di "Marcovaldo": una raccolta di novelle moderne scritte da Italo Calvino, nelle quali il protagonista Marcovaldo dimostra di essere uno spirito della Natura.

lunedì 5 marzo 2012

TITOLO PER TEMA DI ITALIANO

Scrivi una pagina di diario sulla preparazione che stai svolgendo per l'esame di Licenza media: pensi di impegnarti a sufficienza, noti una maggiore responsabilità nello studio, avverti più difficoltà nell'esecuzione dei compiti e più richieste da parte degli insegnanti? Qual è il tuo attuale stato d'animo? Ti senti cambiato/a rispetto all'inizio di quest'anno scolastico? Quali sono le tue aspettative in vista dell'esame finale?

mercoledì 29 febbraio 2012

CIFRE A VOLONTA'

Sui quotidiani leggiamo articoli di economia, di politica e di società, sia nelle cronache locali sia in quelle nazionali, che ci riportano: dati demografici, percentuali di disoccupazione, totale di immigrati, rialzo dei prezzi ed indici di partecipazione parlamentare. Siamo bombardati da una miriade costante di cifre che, scagliate come frecce pungenti, regolano i nostri consumi e le nostre abitudini di vita.
Non dimentichiamo, però, che dietro ad ogni dato numerico, ad ogni conto matematico, ad ogni proporzione geometrica e ad ogni indagine statistica, si nascondono corpi, respiri, volti, identità, storie personali e culture tradizionali di vite umane che agiscono, lottano, soffrono e sperano in un mondo migliore. Al di là dei resoconti bancari.

martedì 21 febbraio 2012

TITOLO PER TEMA DI ITALIANO

Scrivi una lettera ad un/a tuo/a amico/a nella quale racconti come si è svolta la visita d'istruzione dello scorso gennaio insieme ai tuoi compagni di classe: cosa hai visitato, cosa ti ha colpito di più e perché, come è stata organizzata la giornata, come ti sei sentito ad essere un viaggiatore, come sei stato con i tuoi amici e quali conclusioni hai tratto dalla gita.

mercoledì 15 febbraio 2012

SI RIAPRE UN SECOLO

Non sono bastati i festeggiamenti per il Giubileo dell'anno 2000, non è stato sufficiente l'attentato alle Twin Towers di New York dell' 11 settembre 2001, non sono servite le pesanti crisi finanziarie del mercato globale e neanche le rovinose catastrofi ambientali in Italia e nel resto del mondo per inaugurare il XXI secolo.
Le recenti notizie trasmesse da giornali, TV e reti internazionali riconducono le nostre menti indietro nel tempo. Assistere oggi alle macchinose trattative tra i principali Paesi dell'Unione Europea per uscire dai debiti pubblici, giocando le carte delle tasse e dell'aumento dei prezzi che gravano sulle spese nazionali, piuttosto che investire in ricerca e riforme, richiama ad uno scenario di povertà passata. E' realtà quotidiana la difficoltà delle famiglie italiane nel comprarsi una casa, nel pagare un mutuo, nel disporre di capitale per investimenti o acquisti, e nel riuscire a trovare un lavoro, soprattutto per i giovani dai quindici ai ventiquattro anni. Le proteste partite dalle aule scolastiche, estese alle vie principali delle città, sfociate in manifestazioni di massa e scioperi di categorie professionali pubbliche e private contro l'attuale governo e contro quelli precedenti, sono sintomatici di un generale malessere sociale, come quello che dalla fine dell'Ottocento costrinse trentamila connazionali ad emigrare all'estero in cerca di fortuna. Constatare poi come, dopo le recenti nevicate, seppur abbondanti ed eccezionali su tutto il territorio nazionale, l'Italia sia stata messa così KO, con interi paesi isolati e nascosti dal black out energetico per diversi giorni, fa pensare al Bel Paese arretrato e da ricostruire dopo i disastri bellici.
Inquadrare con uno zoom le dinamiche interne al fallimento di Stati come la Grecia, scesa in piazza a protestare contro il governo d'Atene ed a rivendicare principi democratici di libertà, autonomia e diritto al lavoro, fa riflettere su quanto ancora instabili e deboli siano le strutture politiche nazionali in questo nuovo secolo. Sempre nel 2012 si considera la Germania la nazione più potente e prepotente d'Europa come durante il lungo Novecento, quando le filosofie aggressive ed espansionistiche di Guglielmo II e di Hitler avevano contribuito molto a fomentare lo scoppio delle due guerre mondiali. Oggi alla potenza tedesca si chiedono, con toni dimessi ed umili, prestiti economici, aiuti sociali e sostegni umani, in sostanza, per tornare a sperare; si rivede nella confederazione germanica, però, anche lo spettro della guerra, la sofferenza e l'ingiustizia delle vittime dei lager, la barbarie da ricordare per non dimenticare. Ecco allora che ci si schiera ancora una volta contro il totalitarismo nazista, ecco allora che non si accettano più pazientamente gli ultimatum della Banca Centrale Europea di Francoforte e non si crede più nel senso di un Fondo Salva-Stati, giungendo a bruciare la bandiera tedesca, come ripreso domenica scorsa davanti al Parlamento greco.
Tornano quindi in superficie le ottocentesche spinte nazionalistiche, gli interessi individualistici dei singoli Paesi, le manìe eroiche del colonialismo di metà Ottocento e dell'imperialismo del secolo scorso, nell'intento di sottomettere gli altri Stati, i nemici, all'imperativo di conquista di una super-nazione. Il XX secolo non è ancora finito.

lunedì 6 febbraio 2012

L'ATTUALITA' DEL PENSIERO DI MARX

Karl Marx, celebre filosofo tedesco dell'Ottocento, viene ricordato spesso per la sua concezione materialistica della storia che ha condizionato molto economisti e politici del passato e del presente.
Marx è un grande pensatore classico ancora attuale, poiché riconosce che la storia di qualsiasi società è una storia di lotte di classe: tra liberi e schiavi, patrizi e plebei, baroni e servi della gleba, conquistatori e coloni, aristocratici e popolani, oppressori ed oppressi. Il ragionamento di questo filosofo considera anche nello specifico la struttura della società capitalistica, sostenuta dall'importanza del capitale, dei soldi, che distinguono la condizione di ogni imprenditore da quella di ogni operaio. "Quanto più l'operaio lavora, tanto più produce ricchezza ed acquista più potenza il mondo estraneo, oggettivo, che egli si trova di fronte, e tanto più povero diventa egli stesso, il suo mondo interiore, possedendo sempre meno. La vita dell'operaio non appartiene più a lui stesso, bensì all'oggetto che lavora. Con la messa in valore del mondo delle cose, cresce in rapporto diretto la svalutazione del mondo degli uomini, paragonando un lavoratore ad una merce ed un imprenditore ad un dominatore del ciclo produttivo" scrive Marx.
L'attualità del pensiero di Marx è ancora diffusa: negli scontri tra governo e sindacati, tra fazioni politiche al loro interno, tra tendenze federali e senso dello Stato, tra giovani ed anziani lavoratori in lotta per un posto d'impiego, tra categorie professionali in sciopero e legislazioni sul mercato del lavoro, tra operai e dirigenti d'impresa, ed ancora tra ricchi e poveri, in una forbice economica che non arresta a ridursi. Anche la nostra è una società capitalistica, all'ennesima potenza, dove la pubblicità è l'anima del commercio e dove contano di più gli oggetti rispetto a chi li fabbrica.

martedì 31 gennaio 2012

TITOLI PER TEMI DI ITALIANO

1. Presenta un film che hai visto in quest'anno scolastico e che ti ha particolarmente colpito. A quale disciplina di studio era abbinato? Esponi il contenuto del film ed evidenziane le scene più significative. Secondo quali metodologie (tipi di lezione) e con quali strumenti (libri, schede) hai potuto seguire la pellicola? Analizza la tecnica usata dal regista ed il registro linguistico. Quale insegnamento ti ha trasmesso il film?
2. Scrivi una pagina di diario su un evento piacevole accaduto di recente nella tua vita personale o nel mondo e che ti fa vedere il sole anche quando piove.

TITOLI PER TEMI DI ITALIANO

1. Siamo in autunno, stagione di passaggio tra l'estate e l'inverno. Sviluppa un testo in cui illustri se anche tu percepisci di vivere una fase di transizione nella tua vita, dal periodo dell'infanzia a quello della maturità.
2. L'autunno è la stagione dei colori caldi, del rosso e del giallo delle foglie cadute dagli alberi. Descrivi un percorso realistico oppure immaginario attraverso un giardino autunnale, soffermandoti su ciò che vedi, ascolti e respiri, come se tu fossi un po' Marcovaldo dall'animo sensibile.

venerdì 20 gennaio 2012

IL VENTO MIRACOLOSO

E' un vento del Nord:
diffonde il seme di piante odorose
e di audaci Vichinghi

Trasporta
la brezza marina
su cavalli rampanti

Inonda l'aere
di melodiosi soffi vitali
e profumati risvegli primaverili.

Spazza via
gli errori e gli orrori
di un tempo presente

Allontana
le nubi minacciose
di un inverno in arrivo

E rinfresca
gli animi bollenti
di un'estate desiderata.