mercoledì 26 maggio 2010

RACCONTO DEL MISTERO N. 5

In quella notte ancestrale, le tenebre calarono improvvise sulla periferia di una città industriale, seppellendo tutto e tutti. Travestite da arpie con piumate ali corvine, ossute gambe diafane ed irti capelli da strega, le saette di buio seminarono il panico tra la gente.
Sarah Hudson assistette esterrefatta all'evento metafisico dalla finestra della sua camera. L'oscurità totale aveva investito la distesa di testi filosofici che la ragazza stava leggendo, al punto tale da farla sobbalzare dalla sedia per darsi una spiegazione.
Se la fioca luce della lampada sulla scrivania poteva aiutarla, anche soltanto un minimo, a far chiarezza, un mostro terrorizzante stava là fuori ad aspettarla.
Sarah richiamò con impeto nella sua testa le teorie di illustri eruditi sull'origine del mondo, sugli intrecci tra eventi naturali e magici, e sul potere che hanno gli uomini di fronte a tanto, ma nulla poteva reggere il confronto con quel carnevale demoniaco.
Nel frattempo, si scatenò un'altra proiezione dell'inferno: un lampo dallo sguardo agghiacciante, seguito da un tuono dalla voce assordante, si scaraventarono massicci sullo scudo trasparente dello studio, infrangendone in un battito d'ali i vetri.
Sarah scattò in piedi allarmata e, dirigendo gli occhi contro l'avversario, iniziò a combattere la prima guerra della sua spensierata ed innocente vita. Lei, la soldatessa a capo di un esercito di sagge idee, l'eroina a difesa della propria anima; loro, rabbiosi spiriti infetti, arruolati in schiere di giravolte taglienti. La studentessa universitaria, consapevole delle sue solide conoscenze e sostenuta da un coraggio non troppo acerbo, impugnò con decisione la maniglia della porta-finestra e la tirò con forza a sé, trovandosi da sola davanti ad un aggressivo faro di raggi lunari. La sua lunga vestaglia da camera, morbida e leggera sulle sue rosee membra, indossata con grazia e femminilità, le conferiva un aspetto ancora più etereo del solito.
La scena che si presentava davanti ai minuscoli insetti roteanti sul balcone fiorito del terrazzo, era quella di un'angelica principessa senza tempo, catapultata in una dimensione paradossale contrassegnata da malvagi esseri deformi.
Sarah riuscì a sostenere la vista abbagliante della luna piena e dei tuoni che laceravano violentemente il cielo fosco, potendo distinguere due fanali sanguigni indirizzati minacciosamente verso di lei. La giovane combattente si sporse dal davanzale e mosse rapidamente, ma con mirata precisione, una serie di acrobazie delle braccia e delle gambe per respingere la possente onda d'urto delle arpie che, ebbre di crudeltà, si agitarono scomposte in una macabra danza.
Aprendosi così un sottile varco visivo, Sarah ebbe modo di osservare meglio l'oggetto che continuava a fissarla dall'alto di una funebre impalcatura: quelli che le parevano occhi mostruosi, erano in realtà due rosse spie lampeggianti che segnalavano l'allarme, non per un'imminente fine del mondo, bensì per un corto circuito elettrico verificatosi in seguito ad una tempestosa notte di pioggia e vento.
Recuperate le lacere stoffe dell'abito da notte, sistemata la fluente chioma dopo gli scatenati balli e riordinati i pensieri svagati sui lineari binari della logica, la ragazza riacquistò il senno delle sue facoltà e capì, adagiandosi sul letto, che il senso di quella notte insonne era racchiuso in pillole di saggezza e fantasia.

giovedì 20 maggio 2010

CONTRO LA CRISI

Come esperte faccendiere
dall'alto delle loro poltrone
si affannano i politici
di scuro vestiti

a conti fare
riforme attuare
discorsi fumosi tenere
ed avversari sopraffare,
macchiandosi di scandali
e ricorrendo ad inganni,

per sedare
con ignorata conoscenza
e prolungata urgenza
la crisi.

Senza accorgersi
che ben altre
son le semplici accortezze
da adottare,
in scrigni di valori
custodite da gente di paese:

godere appieno
del sorriso di un bimbo appena nato,
del solerte lavoro,
dell'ambizione come strada maestra,
dell'onestà e la passione strette tra le mani,
della creatività a guida del pensiero,
del sole che riscalda
e dell'acqua che rinfresca,
dell'aria libera che fa vivere
e della terra compatta che sostiene,
dell'amore da diffondere,
del silenzio per capire,
della parola per dar voce,
di un girotondo attorno al mondo
e di questo caldo bacio,
adesso,
della buonanotte!