martedì 16 dicembre 2014

VIAGGIO SUL BUS N. 15

La sera, in quell'inizio di autunno, stava calando, con il suo dolce profumo di erba fresca e di clima mite, quando il lampione alla fermata del bus n. 15 si accese. Alice, con l'ombrello rosso aperto per ripararsi dalla pioggia, aspettava sicura e tranquilla il mezzo pubblico per tornare a casa con il suo fratellino che, con la testa avvicinata al suo fianco, stava quasi per addormentarsi. “I'm singing in the rain, Just singing in the rain... What a glorious feeling, I'm happy again...!” Mentre la ragazzina ripeteva allegramente la canzone, il pullman giallo svoltò dall'angolo della strada e le saracinesche degli occhi di Michele si alzarono subito. I due fratelli erano pronti per affrontare l'entusiasmante viaggio dal centro verso la periferia della città! Era il primo viaggio da soli: si trattava, sì, di un tragitto breve di venti minuti, ma per loro rappresentava una lunga avventura, la prima prova di coraggio e responsabilità senza i genitori. Dalla casa gialla che si spostava sulle ruote, il mondo fuori appariva diverso da quello che conoscevano: tutto era più grande, i rami degli alti alberi sfioravano le loro mani ai finestrini, le strade erano come larghi corridoi delle dimore reali, i negozi e gli uffici si inchinavano al loro passaggio e quando curvavano intorno alle rotatorie provavano la sensazione di stare sulle giostre della fiera! Il piccolo Michele non aveva più alcun sonno perché, al riparo dalla pioggia, che dall'autobus creava uno spettacolo magico di variopinte gocce in sospeso sui vetri, la sua stanchezza era salita nella soffitta del dimenticatoio. << Si può dire, Alice, che ora qui sopra è come essere alla finestra della camera che cammina? O come essere sulla poltrona del salotto, però dentro alla televisione? >> << Eh eh! Senti che fantasia hai! Bravo, Michele! Certo che si può dire! Come dice la mamma, ogni viaggio apre le menti, aiuta a crescere, e tu sei la prova concreta. >> I due fratelli non si accorgevano, intanto, delle soste che il bus cittadino n. 15 faceva ai semafori rossi e alle fermate di quel percorso, tanto era il loro coinvolgimento, visivo ed emotivo, di spettatori. << Guarda quella statua! Si vede così bene da vicino, che sembra anche più bella e maestosa del solito! Spesso ci sono passata accanto e l'ho appena notata, perché ero di fretta e a testa bassa, invece ora, seduta con calma e con lo sguardo fermo riesco ad apprezzarla: raffigura una donna con una bilancia in mano, simbolo della giustizia. >> << Settima fermata: Via dei Tigli! >> la voce squillante dell'autista segnalò, come una sveglia, che era giunto il momento di scendere dal pullman: il viaggio, per quella sera d'inizio autunno, era terminato. << Michele, dobbiamo scendere. Siamo arrivati a casa. >> << Siamo già arrivati? No, non è giusto! Volevo continuare a girare sul pullman... >> << Ti ho fatto vedere due minuti fa la statua della giustizia. Ora dobbiamo scendere, perché è giusto così: ce lo ricordano i biglietti che abbiamo timbrato e la mamma che ci aspetta a casa. Su, ripeteremo quest'esperienza, con la stessa curiosità e lo stesso piacere, un'altra volta. >> Dispiaciuto, ma dimostrando di aver capito le parole della sorella, il piccolo Michele scese gli scalini della casa gialla sulle ruote e salutò: << Ciao, autobus, a presto! >>.

lunedì 15 dicembre 2014

VENTO D'INVERNO

Risvegli dal torpore/ dell'arso letargo estivo/ le assopite coscienze umane./ Rinnovi di energia vitale/ la veste opaca/ di quest'atomo d'universo./ Per la tua audace scia/ vibrano arcani vessilli:/ da romite impronte di lontani splendori/ riaccendono la fiamma di un dinamico presente./

venerdì 12 dicembre 2014

POESIA D'UNA POESIA

Ecco l'alba: sublime spettacolo dell'aura al risveglio! Onde di luce divina appulcrano la crosta terrestre, canti d'augelli volati dal nido salutano in coro il ritorno alla vita. Si rinnovano le promesse di un cielo terso di lapislazzuli e di battesimi alla fonte di purezza. Favoloso incanto di spiriti della natura, di melodiosi versi in rima baciata. E' una poesia l'aurora all'orizzonte splendente nelle sue tinte rosate ove si delineano netti i profili degli alberi. Ecco l'alba: squillano a festa le trombe per il trionfo di un nuovo giorno!