domenica 31 agosto 2014

IL DIVANO (DIVA NO) Racconto per bambini

Sulla piazza centrale di una nordica capitale europea si trovava, ormai da due generazioni, un grazioso hotel gestito da un'affiatata famiglia. Nel corso del tempo, l'albergo era stato ristrutturato e ampliato, fino ad accogliere cinquantatré camere, tra le quali tre suites con una magnifica vista panoramica su tutta la città. Nonostante l'hotel desse alloggio a molti personaggi famosi, aveva mantenuto un carattere semplice e familiare, riconoscibile dagli sguardi sinceri dei proprietari, dalla personalizzazione delle stanze e dall'arredo sobrio e funzionale. In uno degli spazi comuni, precisamente nell'angolo di un salotto accanto alla reception, se ne stava tranquillo e silenzioso un divano a due posti di stoffa rossa, pronto ad ospitare qualche turista. Erano passati gli anni, alle stagioni calde erano succedute quelle fredde e centinaia di viaggiatori avevano soggiornato su quella piazza, ma il divano rosso era rimasto al suo posto. Fermo immobile sulle sue quattro zampe di legno chiaro, osservava attento e curioso gli spostamenti della gente: giovani uomini d'affari immersi nei loro pensieri, allegre famiglie cariche di valigie, eleganti signore dall'aria affascinante e celebrità del cinema in vacanza. Proprio una di queste attrici di soap-opera, avvolta in un lussuoso cappotto di pelliccia argentata, sopraelevata su vertiginosi tacchi a spillo ed oscurata da mostruosi occhiali da sole, entrò rumorosamente nell'albergo con una schiera di facchini al seguito. L'attricetta non voleva assolutamente passare inosservata e pretendeva tutte le possibili attenzioni da parte del personale alberghiero al completo. << La valigia, il trolley, il bagaglio a mano, il beauty-case e la borsetta! >> richiamava all'ordine i suoi umili servitori. << Ogni oggetto deve essere sistemato con cura, mi raccomando! >>. La ridicola scena non era sfuggita alla vista del divano che, adesso, notava l'ingresso di un'anziana signora, stanca dopo una lunga camminata. Mentre la donna affaticata si stava dirigendo lentamente verso il divano a due posti, l'appariscente attrice la volle anticipare con un astuto passo felino. Era giunto il momento della scelta: il divano avrebbe dovuto prendere una decisione, dato che già un turista inglese vi stava seduto a leggere un giornale. << La diva no! >> esordì lasciando vibrare in alto due zampe laterali. << La diva no! Non è giusto far sedere una donna così arrogante, quando invece una signora, una vera signora, ha davvero bisogno di riposarsi! >>. Il divano rosso continuò ad agitare il fianco sinistro, mentre anche il turista che ne occupava la metà annuiva con la testa, avendo compreso un messaggio universale come quello. L'attrice, non potendo sedersi sul divano, rimase talmente incredula e imbarazzata che non riuscì a sillabare alcuna parola; fu in grado soltanto di voltare i tacchi e di tornarsene indispettita da dove era venuta, dimenticandosi il suo intero guardaroba. Il divano (diva no), che da quella volta e da quella storia fantastica ha preso il suo nome perché non ha voluto ospitare la diva, fu ben felice di far accomodare l'anziana signora, grata per il suo nobile gesto.

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