sabato 12 settembre 2009

MANCANO LE NOTIZIE

Autorevoli giornalisti contemporanei riconoscono che la stampa italiana è ormai arida di articoli che facciano veramente notizia e che trasmettano un'effettiva informazione pubblica. Si leggono infatti quotidiani infarciti di paginate contenenti andamenti della Borsa, riepiloghi di partite calcistiche già disputate, annunci di offerte lavorative e cronache mascherate sul circense scenario politico nazionale, senza considerare i ridondanti inserti pubblicitari.
Questo perchè sono scomparsi illustri relatori della realtà, come Enzo Biagi e Indro Montanelli, che svolgevano il proprio compito in modo serio e costruttivo per la società, liberi da dipendenze di natura politica o imprenditoriale – come si verifica purtroppo oggi – ed assidui lottatori per la conquista della verità.
Il misero spessore culturale – di una cultura che si apprende pure dal resoconto delle vicende di tutti i giorni – dei nostri giornali deriva anche dal fatto che mancano concretamente le notizie. News illuminanti, che riescano ad aprire gli occhi dei cittadini sul ventaglio completo delle dinamiche degli eventi, non si ritrovano nella carta stampata che viene finanziata unicamente dai partiti politici e che è costretta a rispondere in base agli ordini del padrone. Vengono quindi veicolate molte informazioni, riscritte narrazioni preconfezionate, diffusi parziali avvenimenti e pubblicate soltanto le affermazioni lecite, nel senso che si dimostrano in linea con la maggioranza politica del Governo, mentre i dolenti retroscena vengono taciuti.
Al contrario, le vere notizie, quelle affidabili, da destinare ai comuni cittadini, dovrebbero ricoprire un'azione rivoluzionaria, di opposizione alla maggioranza, di controtendenza rispetto alle direttive “ufficiali” dei “più” e dei “più forti”, per far capire che non esiste un'unica verità assoluta, perlomeno quella decantata da chi finanzia il giornale e da chi sta sul piedistallo governativo.
Ci vorrebbe una ventata d'aria fresca a spazzare via per sempre le ruggini di questo sistema giornalistico, a slegare il bavaglio che oscura gli scandali in stile boccaccesco che tanto fanno sorridere e divertire ultimamente il resto del mondo. All'estero la stampa pubblica ci deride, rimane allibita dalla politica del bel Paese e si meraviglia su come gli Italiani abbiano potuto votare ripetutamente l'attuale Presidente del Consiglio, coinvolto anche in un giro di prostituzione.
In Italia, invece, vige una perenne omertà, per cui si ha paura a scrivere e a parlare di corruzione della classe politica, di nebbia sui contorti processi legali, di potere acquistato e ceduto sempre di più alle organizzazioni mafiose e, infine, di “era delle puttane”, come ha usato appropriatamente Antonio Padellaro, uno dei pochi giornalisti tenaci.
Ecco che, scavando tra le cronache straniere e le dichiarazioni di pochi validi giornalisti, emergono le trame di veritiere storie, di nascoste verità, di mancate notizie.

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